“Il mestiere più vecchio del mondo” esisterà per sempre, ignorando qualsiasi legge e l’apparente perbenismo di una parte massiccia dell’opinione pubblica.
Parliamo di donne che vendono sesso per soldi: è un lavoro che, se pienamente volontario, consapevole e libero non ha nulla che non va, ma questi tre principi non sono scontati.
Vale la pena interrogarsi su quale sia il modo migliore affinché questi vengano rispettati: sicuramente proibire la prostituzione, così come qualsiasi altro tipo di proibizionismo, non è efficace, anzi, crea un mercato illecito che colpisce soprattutto le lavoratrici.
Come si possono garantire la dignità e i diritti di chi fa questo lavoro?
Il mercato del sesso produce un giro di affari gigantesco, stimato essere di almeno 4 miliardi di euro annui, che se venisse regolarizzato e tassato darebbe sicuramente un grosso contributo alle tasche dello stato.
Al 2016 in Italia erano più di 43 mila le professioniste del settore attive su portali web, e da allora sono aumentate, così come i loro clienti.
Il salario medio di una escort è stimato essere tra i 6 e i 15 mila euro al mese, uno stipendio decisamente dignitoso, se chi lo guadagna non è stato obbligato a farlo e se non ci sono figure terze a gestire il tutto.
Purtroppo, questo non lo si può dare per scontato, per quanto il web sia sicuramente meglio del marciapiede: non essendo la prostituzione regolamentata non ci sono controlli, e di conseguenza non ci sono tutele assicurate per le lavoratrici.
Per fare un esempio, citiamo gli affitti dei locali per gli incontri, che possono arrivare a cifre altissime. Un monolocale che vale 700 euro al mese può venire affittato per 15 mila a una “maîtresse” che poi lo subaffitta a sua volta alle escort, il cui guadagno effettivo cala quindi notevolmente rispetto alla somma chiesta al cliente.
Altra questione: sono sicuri gli annunci online? Come funzionano i siti di pubblicità delle escort?
Negli annunci si trovano una breve descrizione e alcune foto della professionista, spesso corredati dei diversi servizi che vengono offerti. Una volta scelta, la escort può essere contatta, sia con un messaggio sul portale o anche direttamente sul telefono. Farsi pubblicità su un sito può essere considerato sicuro, ma viene comunque suggerito di non mettere foto dove si veda il viso e di usare un numero di telefono dedicato appositamente al lavoro. Sicuramente Meglio della strada dunque!
Se la legge consente ai portali per le escort di esistere è, in teoria, perché si presuppone che siano annunci volontari, in pratica, perché fa comodo un po’ a tutti.
Vedi anche: I siti di annunci di escort sono legali in italia?
Ma non essendoci una regolamentazione non è possibile sapere cosa ci sia dietro al macchinario e come sia la situazione dal punto di vista delle donne che fanno questo mestiere.
Una cosa è certa: l’illegalità non elimina la prostituzione, ma toglie tutele alle lavoratrici.
Se il mercato fosse regolamentato sarebbe meglio sia per loro che per l’economia, mandando i soldi nelle tasche giuste:
quelle delle escort, prima di tutto, con il giusto contributo relativo in tasse.
Sì, perché ovviamente tutti i soldi che girano attorno al mercato del sesso sono in nero, al 100%: gli introiti di questo enorme giro d’affari finiscono nel nulla.
Molti paesi, come l’Olanda e la Germania, hanno da anni regolamentato il settore, mentre in Italia non si è ancora trovata una strada per gestire la situazione, sebbene se ne parli da anni.
E nel frattempo escort, clienti, e soldi, aumentano.